Tra le domande di fondamentale importanza a cui le famiglie devono rispondere per organizzare l’educazione dei figli, oltre alle tradizionali “in che scuola lo/la mandiamo?”, “lo/la mandiamo o no al catechismo?”, c’è ormai anche questa: “che sport gli/le facciamo fare?”…
Criterio. Che i ragazzi e le ragazze debbano praticare attività sportiva per una crescita completa e corretta è ormai un dato assodato e accettato dalla maggior parte dei genitori, quello che invece continua a lasciare perplessi sono le motivazioni con cui viene scelto lo sport da far praticare ai propri figli: nella maggior parte dei casi si opta per lo spirito di emulazione, “in classe fanno tutti calcio/danza”, ma non manca l’ereditarietà, “io andavo in bicicletta, farà ciclismo anche lui “ (o pallavolo, se si tratta di una lei), e naturalmente c’è chi sceglie facendo prevalere il lato economico, “mandiamolo/la a tennis, se diventa un campione guadagnerà un mare di soldi!”…raramente i genitori chiedono alla prole: “con quale sport ti piacerebbe divertirti?”.
Divertimento. Il parere dei diretti interessati insomma conta poco o non viene neppure chiesto e sono pochi quelli che associano l’idea dello sport al divertimento, così l’abbandono precoce della pratica sportiva resta uno dei più grandi problemi dello sport giovanile: quando la selezione comincia a farsi severa, molti/e giovanissimi/e, che praticavano quello sport senza alcuna soddisfazione e solo per costrizione familiare, sbattono il borsone sul pavimento e dicono basta, e spesso sostituiscono l’attività fisica con la sedentarietà, la sigaretta e l’alcool quando non di peggio, mettendo così a forte rischio anche la propria salute. E non pensano minimamente di dedicarsi a qualche altra disciplina sportiva e questo perché fin dalla più tenera età hanno conosciuto soltanto uno sport e praticato solo quello…
Crescita. Il CSI è da sempre attento al grave problema della fuga dei giovani dallo sport e da questa sensibilità è ultimamente nato “Sport and Go – Crescere con lo sport”, un progetto pensato per le categorie giovanili Under 10 e Under 12 che prevede un modello di attività basato sulla polisportività, in cui oltre alle discipline sportive del calcio a 5 e calcio a 7, della pallacanestro e della pallavolo, i ragazzi sono coinvolti nel triathlon di atletica: corsa veloce 60 metri, salto in lungo e lancio del vortex. Questa molteplicità di “giochi” crea un sano divertimento e soprattutto consente ai giovani atleti di scoprire meglio il proprio corpo e di sperimentarsi in discipline che potrebbero un giorno sostituire quella sempre praticata, restando così sportivi attivi ed evitando i rischi e i danni dell’abbandono della pratica sportiva.
FRANCESCO IACUCCI (Resp. Relazioni Esterne del Com. Prov. CSI di Pesaro-Urbino con sede in Fano)