Il Consiglio Regionale ha deciso lo scorso 29 ottobre, all’unanimità, di aderire come Regione Marche al “Network Family” in Italia, la rete delle amministrazioni pubbliche “amiche della famiglia”, e di avviare una serie di politiche importanti che favoriscano la formazione, lo sviluppo e la vita quotidiana delle famiglie nella considerazione che questa, specie quella con figli, rappresenta in Italia l’asse portante della società.
La scelta nasce dall’approvazione della mozione presentata nell’agosto scorso dal capogruppo Popolari Marche – UdC, Luca Marconi, che ha presentato al Consiglio l’esperienza partita dalla Provincia Autonoma di Trento del “Network family” in Italia, che oggi coinvolge già diverse amministrazioni pubbliche su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di fare rete per avviare politiche innovative in questo settore.
Marconi, nella sua illustrazione, ha richiamato anche “l’impressionante calo demografico che ha colpito le Marche negli ultimi anni cancellando una città di 20 mila abitanti ogni 4 anni: un calo demografico non più compensato neanche dall’immigrazione interna ed esterna. La regione e i comuni hanno la responsabilità di favorire il benessere delle famiglie e dei giovani, dal sostegno alla natalità fino alla transizione all’età adulta attraverso la realizzazione di un sistema integrato delle politiche giovanili e familiari, che rafforzi l’attrattività economica del territorio, con particolare attenzione alla natalità per le famiglie e ai processi di transizione all’età adulta per i giovani. Le Marche sono già molte attente al sostegno alla famiglia, in modo particolare quella numerosa, ma l’impegno che oggi ci prendiamo è quello di avviare politiche fiscali precise e importanti a suo favore e l’adesione alla rete organizzata del Network family ci aiuterà in questo compito al fine di trasformare la famiglia in soggetto e non più oggetto delle politiche che la riguardano”.
L’impegno assunto dal Consiglio è anche quello di stilare annualmente un “Piano Famiglia” con l’avvio del “fattore famiglia” per determinare il contributo di compartecipazione degli utenti ai servizi alla persona, la rivisitazione dell’intero sistema di tassazione locale che tenga maggiormente in conto il carico familiare, la promozione di un piano di edilizia residenziale pubblica, che riservi una quota di alloggi ai nuclei numerosi, l’istituzione di sportelli dedicati dove ricevere informazioni su tutti i servizi e le agevolazioni che hanno come destinatario la famiglia e il suo benessere, il rafforzamento dei servizi per la prima infanzia e delle politiche di conciliazione dei tempi da destinare alla famiglia e al lavoro e, infine, la promozione, con specifiche campagne formative/informative, della cultura dell’affido e delle adozioni.
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