La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno. A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, che nella regione Marche avverrà lunedì 16 settembre, due importanti istituti di proprietà dell’amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, non hanno superato le verifiche statiche e di vulnerabilità sismica finanziate dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca).
Relazione. I tecnici incaricati dall’amministrazione provinciale hanno bocciato i 2 edifici che ospitano il liceo “Nolfi” di Fano (ex Carducci in via Tomassoni 2 e plesso in via Tomassoni 4) e quello dell’Istituto d’istruzione superiore “Raffaello” di Urbino, in via Muzio Oddi. Si tratta di edifici risalenti alla metà degli anni Sessanta. Nella relazione si legge: «sulla base delle risultanze trasmesse dai tecnici incaricati è emerso che pur non riscontrando un quadro fessurativo degli elementi strutturali principali e secondari tali da indurre una situazione di potenziale rischio di collasso, per effetto dei carichi statici, alla luce dei risultati ottenuti dalle prove sui materiali, emerge che la struttura edilizia presenta diffuse vulnerabilità ed elementi di criticità tali da non offrire adeguati coefficienti si sicurezza già in sede di verifica statica. L’edificio scolastico non rispetta i requisiti di idoneità statica e pertanto non può essere adibito ad attività scolastica pur non riscontrando allo stato attuale condizioni di pericolo grave ed imminente».
Sicurezza. Il plesso del “Nolfi” in via Tomassoni 4 potrà essere recuperato dopo interventi su alcuni elementi strutturali e quindi riaperto (si ipotizza entro dicembre 2019), per l’edificio del “Nolfi” ex Carducci e per l’Istituto “Raffaello” di Urbino la situazione è stata considerata non idonea all’attività scolastica. «La difficoltà più immediata a cui far fronte – evidenzia la vice presidente della Provincia Chiara Panicali – è reperire nuovi spazi per circa 2mila tra studenti e personale scolastico. È una situazione di emergenza a cui va data immediata risposta. Non ci aspettavamo che le verifiche statiche potessero evidenziare questa condizione, anche perché nelle due strutture del ‘Nolfi’ di Fano, non c’erano fessurazioni e al ‘Raffaello’ erano presenti limitate fessurazioni, costantemente monitorate, ma nulla che facesse prevedere questo epilogo. Invece le verifiche statiche, che sono molto approfondite, con prelievo di campioni di cemento e ferro da analizzare, danno risultati chiari. La relazione ufficiale dei tecnici è evidente che le scuole vanno immediatamente chiuse in quanto non più idonee allo svolgimento delle attività scolastiche».
Soluzioni. I sindaci di Fano ed Urbino hanno già emesso le relative ordinanze di chiusura e sgombero degli immobili. A Urbino il divieto di utilizzo a fini didattici coinvolge, l’intera struttura del “Raffaello”, che ospita anche la scuola statale dell’infanzia “Oddi” e il nido d’infanzia comunale “Valerio”, che verrà trasferito nei locali del nido “Tartaruga”.
Inoltre in questi giorni si susseguono incontri a carattere d’urgenza, tra tutte le parti interessate per cercare di trovare una soluzione che permetta agli studenti di frequentare l’anno scolastico che, quasi certamente, slitterà di almeno una settimana. Tra le strade percorribili si valuta anche l’installazione di moduli prefabbricati ad uso scolastico, coibentati, con impianti di riscaldamento e raffreddamento, a norma sul piano della sicurezza.
ROBERTO MAZZOLI