Casa Tabanelli, struttura d’accoglienza per il disagio abitativo adulto, necessita di volontari che ne possano garantire l’apertura durante tutto l’anno. La richiesta riguarda la presenza per almeno una notte al mese presso la casa, prestando un servizio di accoglienza e gestione della struttura. Se interessati o per informazioni è possibile rivolgersi a Fondazione Caritas Pesaro, via Mazza 143 o al seguente numero 0721/64613.
Numerose persone che hanno mostrato il loro interesse a fare parte del “SOGNO” (nome che fa da titolo al progetto) hanno avuto la possibilità di incontrarsi partecipando a degli incontri informativi proposti da Caritas Pesaro e in diversi hanno espresso la loro motivazione.
Abbiamo intervistato Sabina, che insieme al marito Andrea da 4 anni, svolge volontariato presso casa Tabanelli.
Come e perché avete iniziato questo percorso all’interno della casa?
Abbiamo iniziato il nostro servizio in coppia dando disponibilità per coprire il turno del sabato, prendendo l’impegno molto seriamente senza mai mancare. Ovviamente ci siamo trovati molto bene, non neghiamo ci siano state delle difficoltà all’inizio ma abbiamo sempre ricevuto enormi soddisfazioni e un enorme arricchimento. Con la maggior parte degli ospiti abbiamo infatti instaurato un bellissimo rapporto, mettendoci sempre al loro stesso livello e nonostante sia passato del tempo, ancora oggi ci ringraziano per la fiducia che gli abbiamo trasmesso.
C’è stato qualche ospite con cui avete instaurato un rapporto particolare?
Marius (nome di fantasia), è stata una scommessa. È arrivato esattamente due anni fa in condizioni disperate. Fin dal 2017 con l’aiuto degli operatori e volontari Caritas e del Sert è riuscito a superare il suo problema di alcolismo. Migliorate le sue condizioni, soprattutto fisiche, è stato accolto a casa Tabanelli con un progetto che non lo abbandonasse.
I primi giorni si è mostrato distaccato e timido. Io e mio marito abbiamo iniziato a dedicargli molto tempo cercando di instaurare un dialogo. Ci siamo posti l’obiettivo di essere una guida ed un esempio per lui, cercando di trasmettergli i valori di onestà e rispetto. Abbiamo coinvolto Marius nella nostra vita portandolo ogni domenica al mare e qualche volta al ristorante per mostrargli e fargli vivere la realtà quotidiana, continuando ad ascoltare i suoi problemi. La strada è ancora molto lunga, ma oggi Marius è tranquillo e sereno di condividere se stesso, considerandoci come la sua famiglia.
Quali prospettive per il futuro?
Finché potremo porteremo avanti questo percorso con lui, consci delle difficoltà in quanto necessita di essere spronato costantemente, anche sul lavoro. È una bella sfida e ciò che ci incentiva è l’affetto che proviamo per lui, perché lo abbiamo sostenuto educandolo e incoraggiandolo a rimettersi in gioco, ma allo stesso tempo è stato lui per primo ad insegnarci tanto.
ELISA CECCARELLI