Domenica 1° settembre si è conclusa l’esperienza della Mensa “SOS-titutiva” 2019, il servizio estivo che la Caritas diocesana di Fano attiva in occasione della chiusura della Mensa per i poveri cittadina gestita dall’Associazione Volontari di San Paterniano. Un servizio e una proposta di volontariato aperta a tutti per stare vicino alle persone bisognose anche in estate e che ormai da tanti anni vede l’adesione di numerosi volontari, tra cui tanti giovani. Come ogni anno quest’esperienza si svolge in un clima familiare che permette alle persone che vi si recano quotidianamente per il pranzo di trovare qualcuno con cui parlare e con cui coltivare relazioni positive, sentendosi a casa. L’attenzione di Caritas non si ferma però alla semplice distribuzione del cibo e, in modo particolare, quest’anno si è cercato di promuovere attivamente l’attenzione alla salute delle persone attraverso la realizzazione di brevi incontri informativi su una corretta alimentazione e la predisposizione di un menù ad hoc, studiato con la consulenza di una nutrizionista. Sempre in questa direzione va anche la scelta fatta di sostituire le classiche bottigliette d’acqua in plastica usa e getta con delle borracce riutilizzabili in acciaio. Un gesto positivo non solo per la salute dell’uomo, ma anche per l’ambiente! Come ci ricorda Papa Francesco nella Laudato sì, oggi problemi sociali e ambientali sono intimamente connessi e non è possibile affrontarli separatamente. Cercando di mettere sempre più in pratica le indicazioni dell’enciclica circa l’attenzione all’ambiente e alle ripercussioni che hanno le nostre scelte quotidiane, da quest’anno tutto il materiale di consumo della Mensa SOS (piatti, bicchieri, posate, tovagliette e tovaglioli) è in materiale compostabile. In questo modo vengono sostituiti gli stessi in plastica con un materiale molto meno inquinante e totalmente recuperabile nella raccolta del materiale organico/biologico. “È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. (n. 211 Laudato sì)”
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