Un volontario storico della nostra Caritas interparrocchiale, Raniero Renzi, ha riassunto i suoi 12 anni di attività con 12 parole. Raniero dice: “Dietro alle parole ci sono i nostri desideri, le nostre emozioni, le fatiche e le aspettative di ogni giorno. Ho scelto 12 Parole che credo possano rappresentare al meglio il lavoro che don Romano Conti e noi volontari viviamo ed abbiamo vissuto in questi anni.
Aiuto. Chiunque si avvicini in buonafede ad un centro Caritas ha bisogno d’aiuto. Aiuto che può avere diverse forme, dalla borsa della spesa ad un farmaco per un figlio malato, alla stessa disponibilità di tempo di una persona che è lì per ascoltare.
Ascolto. Il primo gesto che compie un volontario Caritas è mettersi in ascolto. Ascolto dell’Altro, dei suoi problemi materiali, dei bisogni interiori, sociali, morali. Sempre con discrezione e semplicità, in un dialogo reciproco.
Cibo. La prima forma di aiuto, la più immediata, è offrire qualcosa da mangiare. Ciò che doniamo è ciò che a nostra volta ci viene donato: viveri a lunga scadenza provenienti dalla raccolta del Banco Alimentare e dalla raccolta effettuata nei negozi di generi alimentari delle nostre Comunità nel periodo di Avvento e Quaresima.
Comunità. Potremmo dire che Caritas è diretta conseguenza di Comunità. Dove c’è Comunità ovvero condivisione e sostegno reciproco, là ci sono anche accoglienza e solidarietà per i più bisognosi. Per il nostro centro Caritas, la parola Comunità riveste un significato più pieno: al nostro centro fanno riferimento più Comunità parrocchiali (Ca’ Gallo, Montecalvo in Foglia, Borgo Massano, Pieve di Cagna, Casinina, Tavoleto), alcune delle quali appartenenti a Diocesi diverse (Urbino e Rimini).
Fede. E’ dalla Fede che il nostro servizio prende Vita. Dalle parole “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Vorrei dire dalla consapevolezza che c’è qualcosa di più grande di noi che ci unisce e unisce anche persone di religioni diverse. Non mancano i momenti di preghiera e riflessione che facciamo durante l’anno, per evitare di perderci nelle attività di ogni giorno.
Fiducia. La fiducia è un ingrediente fondamentale nel rapporto tra volontari e utenti. Tutti gli sforzi sono mirati a costruire nel tempo un rapporto di fiducia. Soprattutto per i primi accessi, per noi volontari diventa fondamentale che chi accede al servizio possa fidarsi di noi ed esprimere i propri problemi senza timore. Quando succede si crea davvero quella sintonia che infonde ricchezza nel cuore di ciascuno.
Incontro. Tutto scaturisce da un incontro, da uno scambio in cui ciascuno rinuncia a qualcosa per cogliere qualcos’altro. Un momento in cui chi si rivolge al centro Caritas mette da parte orgoglio e imbarazzo e chi ascolta mette da parte pregiudizi, per condividere una difficoltà a provare a dare una mano.
Integrazione. È uno degli scopi del nostro servizio, rivolto prevalentemente agli immigrati o comunque a persone che vivono ai margini della società. Lo scopo ultimo è fare in modo che ogni utente possa camminare con le proprie gambe e riesca ad integrarsi nella nostra realtà sociale.
Povertà. In questi anni abbiamo incontrato diverse forme di povertà, non solo quella materiale a cui ciascuno di noi pensa in prima battuta, ma soprattutto una povertà interiore, una povertà di valori. Sempre più spesso chi si rivolge al nostro centro rivela un disagio interiore, culturale che ha poi come conseguenza anche la difficoltà ad inserirsi socialmente, trovare un lavoro e quindi anche un disagio di tipo materiale.
Regole. Per dare un buon servizio occorrono delle regole. Ogni volta che una persona fa richiesta di sostegno al centro Caritas, ne valutiamo i bisogni, la condizione economica della famiglia. Facciamo un primo colloquio approfondito, richiediamo tutti i documenti del caso.
Servizio. Questa è una parola che ricopre diversi significati. Il lavoro che facciamo noi volontari è un servizio per chi ne ha bisogno, ma anche per tutta la Comunità che prende coscienza delle forme di povertà che si celano nella nostra realtà sociale. Anche le persone aiutate dalla Caritas rendono un servizio a noi volontari: i loro bisogni interrogano le nostre coscienze, ci spingono a riflettere sul nostro modello di società, sul nostro stile di vita, sulla nostra capacità di metterci in rapporto con l’Altro.
Volontariato. Caritas è anche lo spazio in cui tante persone esprimono il desiderio di fare qualcosa per gli altri, per dare qualcosa di sé, per donare gratuitamente parte del proprio tempo. Nel 2007 c’ erano solo alcuni volontari, oggi siamo molti di più per cui ciò che è stato seminato in passato ha portato buoni frutti”.
Ringraziamo don Romano per tutto il suo impegno e tutti i volontari e volontarie che si impegnano a portare avanti questo servizio e in particolare le signore che si occupano del magazzino indumenti usati le quali offrono un lavoro davvero impagabile: Marina, Mafalda, Rosanna, Rosalba.
FRANCESCA MARIA BELLUCCI