“Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!”. E’ questa intercettazione di Cosa Nostra che dà il titolo al libro “Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile” (Editore “Solferino – Corriere della Sera”) che Paolo Borrometi presenterà venerdì 10 maggio, alle ore 18, in un incontro pubblico nella chiesa Sant’Arcangelo, incontro condotto e coorganizzato da Sara Cucchiarini e introdotto dai saluti di Loredana Gatt per LegLegal, Francesca Foschi di Confapi Pesaro Urbino – Associazione Piccole Medie Imprese di Pesaro Urbino, Silvia Cascioli per la Cgil Pesaro Urbino e Francesca Ricci per Libera – Pesaro e Urbino.
Il libro di Borrometi è una denuncia senz’appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta.
Il giovane giornalista ragusano (è nato a Modica il 1 febbraio 1983), per il suo impegno continuo nella lotta alla mafia, vive sotto scorta dal 2014 quando venne aggredito (l’aggressione gli procurò una grave menomazione alla mobilità della spalla) e venne incendiata la sua porta di casa. Sulla testata giornalistica on-line indipendente di informazione ed inchieste La Spia.it di cui Borrometi è direttore e che definisce “una grande famiglia” denuncia da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all’ombra di quelli legali.
Tante sono le sue inchieste che hanno riguardato, ad esempio, il commissariamento per mafia di Italgas, il Mercato ortofrutticolo di Vittoria, i trasporti su gomma gestiti dai Casalesi dai Mercati Ortofrutticoli. E poi ancora, la presenza mafiosa nel sudest siciliano di Cosa Nostra, fino a un’inchiesta giornalistica sulle “vie della droga dal Porto di Gioia Tauro fino alla provincia di Ragusa”. Il 21 dicembre 2015 è stato nominato su iniziativa del Presidente della Repubblica Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tanti sono anche i premi che, dal 2014 ad oggi, ha ricevuto il giornalista ragusano.
Dal 1 settembre 2018 Borrometi è stato assunto, con contratto giornalistico, da TV2000, l’emittente televisiva della CEI, dove si occupa di temi molto delicati quali le infiltrazioni della mafia nel territorio, con un occhio anche alle storie di riscatto e speranza.