Particolarmente apprezzata è stata l’esecuzione del Coro Gregoriano “Tonus Peregrinus” che ha avuto luogo domenica 12 maggio nella suggestiva cornice trecentesca della chiesa di San Francesco a Macerata Feltria, nell’ambito della rassegna “Le Belle Domeniche”, organizzata da AMAT.
Meditazioni. Il programma, dal titolo Cantate Domino canticum novum, ha proposto una silloge di brani incentrati sul mistero della Resurrezione, in coerenza con gli intendimenti del Coro che quando si esibisce al di fuori del rito, riserva sempre particolare attenzione ai tempi liturgici e agli argomenti di meditazione fissati dalla Chiesa. “Infatti – spiega Gabriele Gravagna, direttore del gruppo fin dalla sua fondazione – non si è trattato di un concerto vero e proprio quanto di un itinerario di meditazione, che nell’alternarsi di Parola letta e Parola cantata, ha toccato i temi salienti del Tempo di Pasqua, periodo dell’anno liturgico durante il quale si inneggia alla gloria del Risorto e si ricordano gli ultimi insegnamenti di Cristo sul comandamento dell’Amore; tempo di gioia, di rendimento di grazie, di celebrazione della luce e della vita, in cui si canta continuamente l’Alleluia”. L’esecuzione, resa coinvolgente dall’avvicendarsi delle sezioni maschile e femminile, ha saputo creare un’atmosfera di autentico raccoglimento e profonda spiritualità che si è manifestata nella partecipazione sempre attenta del pubblico intervenuto.
Brani. Di rara suggestione si sono rivelati l’Introito Cantate Domino eseguito processionalmente dal coro maschile che dal fondo della chiesa si è mosso verso l’abside; il Sanctus dall’Ordinarium XIII, intonato dalla sezione femminile su note di bordone, affidate a quella maschile, secondo un procedimento attestato fin dal VII secolo col nome di parafonia; la Sequenza Victimae Paschali Laudes, presentata nella forma a due voci del codice spagnolo di Las Huelgas; l’organum Benedicamus Domino, della Scuola di Notre-Dame, proposto come bis. A lungo applaudita la formazione, guidata in modo magistrale da Gabriele Gravagna, e composta da Stefano Baldelli, Leonardo Damen, Martino Pòrcile, Federico Raffaelli, Federico Spagnoletta, Gian Marco Spallacci, Roberto Torriani, Giorgia Borgacci, Anna Maria Cavalazzi, Francesca Ceriani, Paola Mancini, Maria Rita Tonti. All’interno del gruppo si sono distinti Stefano Baldelli, Leonardo Damen e Federico Spagnoletta che nel ruolo di solisti hanno affrontato con disinvoltura gli elaborati melismi degli Alleluia. La lettura di passi biblici, affidata a Eleonora Gambini, ha contribuito efficacemente a mettere in evidenza la natura più intima del gregoriano: l’essere musica che si fa teologia.