L’insegnamento della Religione cattolica non va confuso con la catechesi e con le attività di animazione pastorale: è una vera e propria disciplina scolastica e, come tale, ha una specifica identità e richiede competenze, capacità di progettazione didattica e di valutazione. Un docente di Religione Cattolica, pertanto, non può permettersi di percepire se stesso al di fuori del contesto normativo scolastico, con il rischio di essere percepito anche dalle famiglie e dai ragazzi come “altro” rispetto alla scuola. Ciò vale anche per chi insegna negli istituti cattolici, dove la convinzione, effettivamente fondata, che un’educazione religiosa sia garantita dal contesto formativo complessivo, non può essere separata dalla consapevolezza del valore aggiunto che deriva da un irc didatticamente aggiornato.
Legislazione. Questa consapevolezza, pur essendosi certamente consolidata negli anni, è ancora “in cammino” ed è necessario ancora “transitare verso un Irc pienamente disciplinare con insegnanti altamente professionalizzati”. E’ in tale contesto che si colloca il Corso di formazione interdiocesano per insegnanti di religione cattolica della scuola di ogni grado, che si è svolto il 2-3 luglio, presso Villa Borromeo, sul tema “L’IRC come disciplina scolastica, fra normativa, pedagogia e didattica”. Al corso, promosso da Franco Marini, sono stati invitati, come relatori, Giovanni Ghidinelli, che ha parlato di “Legislazione scolastica e dell’attuazione della legge 107/2015” e Luciano Pace, che ha tracciato alcuni “Lineamenti di pedagogia”. A livello normativo è stato sottolineato, tra l’altro, che la legge suddetta, nota come “buona scuola” ed entrata a regime nell’anno 2017/18 con la pubblicazione di otto decreti attuativi, non ha portato alcuna novità per l’insegnamento della Religione Cattolica rispetto all’Intesa MIUR – CEI del 2012: la maggior parte dei Decreti non lo incrocia nemmeno o ripropone acriticamente il quadro normativo esistente, ignorando le trasformazioni che si sono verificate in questi anni.
Workshop. Molto innovativi e coinvolgenti sono stati invece i due workshop del pomeriggio, guidati dagli stessi relatori, dove sono stati presentati strumenti didattici moderni e versatili: Padlet, una delle più popolari applicazioni educative presenti sul web; Adobe Spark, sistema integrato formato da tre applicazioni per la creazione, la pubblicazione, la condivisione sul web di contenuti digitali; Kahoot, strumento semplice e coinvolgente per creare quiz, discussioni e sondaggi online da utilizzare per verificare la comprensione di una lezione. Naturalmente i relatori non hanno dimenticato di chiarire che l’identità dell’Irc è solo in parte delineata dalla legislazione vigente. Essa deriva anche da elementi più profondi, come le convinzioni personali sulla scuola e l’educazione, le esperienze concrete maturate sul campo e durante la propria formazione. Così come le metodologie e le tecniche più adeguate rimangono quelle che favoriscono il dialogo con gli studenti e l’emersione del loro vissuto.