Realizzare un progetto utile a chi soffre di disturbi alimentari. E’ questo l’obiettivo dell’associazione “Licenide” nata a Fano nel maggio scorso. Abbiamo chiesto alla sua presidente Giovanna Bartolini di spiegarci nel dettaglio come opera e quali sono le finalità.
Con quali finalità nasce l’associazione Licenide e perchè avete scelto questo nome?
Licenide è una giovanissima associazione nata nel maggio scorso da sette socie fondatrici, tutte psicologhe con l’obiettivo di realizzare un progetto che potesse essere utile a chi soffre di un disturbo alimentare e alle famiglie coinvolte, con l’obiettivo di offrire servizi alle persone nei momenti di maggiore di difficoltà per aiutarli a recuperare un rapporto vivo con il mondo. Il nome “licenide” prende spunto dalle licenidi, le farfalle color del cielo che difficilmente passano inosservate per il loro colore azzurro, lilla. Il lilla è il colore che simboleggia i disturbi del comportamento alimentare e la farfalla, oltre a ricordare il fiocchetto, é simbolo della trasformazione, dell’uscita dal bozzolo che racchiude il corpo per una nuova vita libera e colorata. Le licenidi sono altresì anche famosi parassiti di fiori, in effetti il disturbo alimentare é proprio qualcosa che tenta di uccidere la vitalità.
Come opera la vostra associazione? Quali sono i vostri progetti?
La nostra associazione opera principalmente nei territori di Fano, Pesaro e provincia. Licenide in questi pochi mesi è già cresciuta tanto. A ottobre abbiamo partecipato al Ratata’P, una manifestazione che ha visto a Pesaro numerose associazioni del nostro territorio e li abbiamo realizzato dei laboratori su cibo per i bambini. A novembre abbiamo organizzato una serata cineforum per adulti presso l’aula magna della scuola Primaria F.Montesi. A gennaio abbiamo ricevuto la conferma della convenzione con l’Area Vasta 1, nello specifico con il Centro Disturbi Alimentari di Galantara con cui potremo realizzare progetti di prevenzione nelle scuole e presso cui abbiamo attivato un gruppo di bioenergetica per le pazienti. Ora abbiamo attivato lo sportello di ascolto psicologico gratuito e un progetto di prevenzione nelle scuole superiori, un concorso fotografico dal titolo #abitareilcorpo.
Quali sono i disagi più comuni che si nascondono dietro i disturbi alimentari?
Solitamente i disagi più comuni sono relativi alla sfera relazionale che ne risente a causa delle abitudini non sane che il disturbo costringe ad avere.
Dai disturbi alimentari se ne esce in maniera definitiva o sono frequenti ricadute?
L’uscita dal disturbo varia molto in base a diversi fattori, la precocità dell’intervento e un lavoro efficace sul contesto migliorano la prognosi. Le ricadute possono essere parte del percorso, ma non devono essere vissute come un retrocedere assoluto ma come spinta verso la guarigione. La probabilità di incorrere nelle ricadute si abbassa notevolmente in rapporto ad un intervento precoce sul disturbo.