Domenica 6 maggio la sezione pesarese dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna ricorda Gianfranco Chiti nel 97° della nascita. Il legame del servo di Dio Gianfranco Maria Chiti con la città di Pesaro ha radici molto profonde. Nasce il 6 maggio 1921 a Gignese (Verbano Cusio-Ossola) ma si trasferisce da piccolo a Pesaro dove il padre insegna violino al conservatorio “Rossini”.
Guerra. A soli 18 anni esce a pieni voti dall’Accademia di Modena con il grado di sottotenente e, con l’Italia in guerra, viene subito impiegato sul fronte croato-sloveno e su quello greco-albanese. Dal giugno 1942 al maggio 1943 è comandante di compagnia sul fronte russo dove sarà decorato con la medaglia di bronzo. In guerra Chiti matura la propria vocazione religiosa. Dopo l’8 settembre aderisce alla Repubblica sociale italiana (Rsi), convinto di operare per il bene della patria. Per questa scelta, alla fine del conflitto, viene internato nei campi di concentramento di Coltano e Laterina. Nel 1946 la Commissione di epurazione istituita per giudicare i militari della Rsi, lo assolve. E sarà proprio l’accusa a chiedere di reintegrare Chiti. A suo favore deposero diversi capi partigiani e tanti civili. Fu proprio grazie al suo grado nella Rsi che potè salvare centinaia di persone, impedire rastrellamenti e opporsi alla distruzione di interi villaggi. Nel 1944 per salvare circa duecento partigiani dalla fucilazione, si inventa un corso speciale allo scopo di arruolarli nella sua compagnia “Granatieri”, facendoli poi tornare alle loro case. Il nome di Chiti risulta inoltre nel “Libro dei giusti” della sinagoga di Torino per aver salvato alcune famiglie ebraiche.
Francescano. Nel 1948 Chiti viene reintegrato nel nuovo esercito italiano. A 50 anni è colonnello e comandante della prestigiosa scuola per allievi sottufficiali di Viterbo. Sotto di lui si formeranno intere generazioni che ancora oggi lo ricordano per la ferma disciplina ma anche per la carità e la devozione alla Madonna delle Grazie di Pesaro. A 57 anni viene promosso al grado di generale di brigata. L’anno seguente lascia le stellette per indossare la veste francescana. Quindi viene ordinato sacerdote con il nome di Gianfranco Maria. Indosserà sempre i bianchi alamari dei granatieri sotto il saio. L’obbedienza francescana lo chiama ad Orvieto a ridar vita al rudere del convento di San Crispino che era stato dissacrato e coperto da scritte blasfeme. Girerà incessantemente per tutta l’Italia come predicatore e padre spirituale. Alla sua morte, nel 2004, venne sepolto per suo volere, nel cimitero di Pesaro. Le diocesi di Orvieto-Todi e di Pesaro, l’Associazione nazionale Granatieri di Sardegna e tante persone comuni si sono prodigate da subito per avviare l’iter di beatificazione e canonizzazione.
Celebrazioni. Domenica 6 maggio alle ore 10 in via Baldassini n. 3 a Pesaro (Lato santuario delle Grazie) verrà presentato il libro “Gianfranco Chiti. Il Generale arruolato da Dio” alla presenza dell’autore Vincenzo Manca e di padre Flavio Ubodi, vice postulatore della causa di beatificazione. Alle ore 11.30 nella Chiesa dei Servi di Maria verrà celebrata una S. Messa in sua memoria mentre alle ore 12.15 si terrà la cerimonia di deposizione di un alamaro di fiori sulla sua tomba nel cimitero centrale di Pesaro.
Domenica 6 maggio la sezione pesarese dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna ricorda Gianfranco Chiti nel 97° della nascita. Il legame del servo di Dio Gianfranco Maria Chiti con la città di Pesaro ha radici molto profonde. Nasce il 6 maggio 1921 a Gignese (Verbano Cusio-Ossola) ma si trasferisce da piccolo a Pesaro dove il padre insegna violino al conservatorio “Rossini”.
Guerra. A soli 18 anni esce a pieni voti dall’Accademia di Modena con il grado di sottotenente e, con l’Italia in guerra, viene subito impiegato sul fronte croato-sloveno e su quello greco-albanese. Dal giugno 1942 al maggio 1943 è comandante di compagnia sul fronte russo dove sarà decorato con la medaglia di bronzo. In guerra Chiti matura la propria vocazione religiosa. Dopo l’8 settembre aderisce alla Repubblica sociale italiana (Rsi), convinto di operare per il bene della patria. Per questa scelta, alla fine del conflitto, viene internato nei campi di concentramento di Coltano e Laterina. Nel 1946 la Commissione di epurazione istituita per giudicare i militari della Rsi, lo assolve. E sarà proprio l’accusa a chiedere di reintegrare Chiti. A suo favore deposero diversi capi partigiani e tanti civili. Fu proprio grazie al suo grado nella Rsi che potè salvare centinaia di persone, impedire rastrellamenti e opporsi alla distruzione di interi villaggi. Nel 1944 per salvare circa duecento partigiani dalla fucilazione, si inventa un corso speciale allo scopo di arruolarli nella sua compagnia “Granatieri”, facendoli poi tornare alle loro case. Il nome di Chiti risulta inoltre nel “Libro dei giusti” della sinagoga di Torino per aver salvato alcune famiglie ebraiche.
Francescano. Nel 1948 Chiti viene reintegrato nel nuovo esercito italiano. A 50 anni è colonnello e comandante della prestigiosa scuola per allievi sottufficiali di Viterbo. Sotto di lui si formeranno intere generazioni che ancora oggi lo ricordano per la ferma disciplina ma anche per la carità e la devozione alla Madonna delle Grazie di Pesaro. A 57 anni viene promosso al grado di generale di brigata. L’anno seguente lascia le stellette per indossare la veste francescana. Quindi viene ordinato sacerdote con il nome di Gianfranco Maria. Indosserà sempre i bianchi alamari dei granatieri sotto il saio. L’obbedienza francescana lo chiama ad Orvieto a ridar vita al rudere del convento di San Crispino che era stato dissacrato e coperto da scritte blasfeme. Girerà incessantemente per tutta l’Italia come predicatore e padre spirituale. Alla sua morte, nel 2004, venne sepolto per suo volere, nel cimitero di Pesaro. Le diocesi di Orvieto-Todi e di Pesaro, l’Associazione nazionale Granatieri di Sardegna e tante persone comuni si sono prodigate da subito per avviare l’iter di beatificazione e canonizzazione.
Celebrazioni. Domenica 6 maggio alle ore 10 in via Baldassini n. 3 a Pesaro (Lato santuario delle Grazie) verrà presentato il libro “Gianfranco Chiti. Il Generale arruolato da Dio” alla presenza dell’autore Vincenzo Manca e di padre Flavio Ubodi, vice postulatore della causa di beatificazione. Alle ore 11.30 nella Chiesa dei Servi di Maria verrà celebrata una S. Messa in sua memoria mentre alle ore 12.15 si terrà la cerimonia di deposizione di un alamaro di fiori sulla sua tomba nel cimitero centrale di Pesaro.