URBINO – La Galleria Nazionale delle Marche si prepara già da ora alle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello, che cadrà nel 2020. Il direttore Peter Aufreiter però, nella conferenza stampa annuale, ha prima tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso: se è vero che le presenze sono calate del 14%, gli introiti invece solo del 2%, e questo dato, unito all’analisi mese per mese, ci dice che la tipologia di visitatori che effettivamente è venuta meno è quella delle scolaresche, che essendo non paganti influiscono solo sugli ingressi. Il lieve calo dei paganti quindi è una normale flessione inevitabile dopo un terremoto così, anche se negli ultimi mesi del 2017 già c’è stato un aumento. Sul fronte eventi, sono state realizzate ben 13 mostre, di cui particolarmente apprezzate quelle sui graffiti, su Mario Logli e sul busto del Cardinale Albani. Addirittura 54 gli eventi in collaborazione (convegni, concerti…) e 21 quelli esterni (matrimoni, cene). L’apertura del torricino ogni sabato è diventata fissa salvo meteo avverso. Sono stati restaurati il portale della biblioteca del Duca e grazie a due sponsor l’inginocchiatoio roveresco, assalito dai tarli, e la pala Buffi di Giovanni Santi. A fine anno sono stati fatti anche tre acquisti che presto entreranno nel percorso espositivo, tra cui due paesaggi di Alessio De Marchis. Veniamo al nuovo anno. Capitolo mostre: a febbraio la seconda edizione dello Spazio K, dedicato agli artisti emergenti, curato da Umberto Palestini; a marzo Peter Baldinger con le sue rivisitazioni di opere famose; da aprile Giò Pomodoro; sempre in primavera la riapertura del giardino pensile, attualmente in riallestimento botanico, con una mostra dedicata ai giardini ducali; da luglio “Il Montefeltro e l’Oriente”; in autunno infine una grande esposizione su Giovanni Santi (con la ricomposizione del tempietto delle Muse), per cominciare a puntare l’attenzione su Raffaello, cui sarà dedicata la mostra “Raffaello e i suoi amici” prevista da ottobre 2019 a gennaio 2020 e curata da tre grandi studiose del divin pittore: Sylvia Ferino, Barbara Agosti e Silvia Ginzburg. Per tale grande mostra, che inaugurerà le celebrazioni ufficiali di Raffaello in Italia, sono già in pieno corso contatti diplomatici con i più importanti musei e già da qualche tempo sono iniziati dei prestiti proprio in vista di futuri scambi. Tornando al 2018, a maggio sarà presentato, prima dell’inizio dei lavori, il grande progetto del nuovo allestimento espositivo del palazzo, attualmente in fase di gara per l’affidamento, i cui lavori prenderanno il via subito dopo e saranno realizzati chiudendo di volta in volta gruppi di 4 o 5 sale. La grande novità è che il percorso non sarà più solo cronologico ma tematico. Non manca una risposta di Aufreiter alle recenti ripetute invettive di Sgarbi: “Io ascolto quello che dicono i visitatori, non Sgarbi che è un critico e quindi critica di mestiere”.
Giovanni Volponi