Gli ospedali di comunità e le cure intermedie sono stati oggetto dell’incontro che si è tenuto venerdì 12 gennaio nella Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano promosso dal Tribunale dei Diritti del Malato di Fano e da Cittadinanza Attiva sezione di Fano. A introdurre l’incontro Adriana Amello, responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato di Fano la quale ha messo in evidenza come gli ospedali di comunità rappresentino un ponte fra i servizi territoriali e gli ospedali.
Cure intermedie. Interessanti gli interventi che si sono susseguiti nel corso del convegno a cominciare dalla dottoressa Elisabetta Esposto, responsabile UOS (Unità Operativa Semplice) governo dei tempi di attesa e percorsi organizzativi che si è soffermata in maniera molto dettagliata sulla normativa sanitaria facendo riferimento ad alcune caratteristiche importanti delle cure intermedie, un’area di servizi integrati sanitari e sociosanitari finalizzati a garantire la continuità assistenziale dopo la dimissione dalla struttura ospedaliera per acuti e post-acuti, favorire il recupero finalizzato alla massima autonomia possibile per il paziente, prevenire i ricoveri potenzialmente inappropriati in ospedale, prevenire le dimissioni troppo precoci a domicilio o nelle strutture di lungo assistenza-mantenimento, ridurre i ricoveri ospedalieri ripetuti in pazienti con patologie cronico-degenerative riacutizzate.
Gestione ospedali di comunità. Il dottor Giovanni Guidi, direttore del Distretto, è intervenuto sul tema del ruolo del distretto nella gestione degli ospedali di comunità, un ruolo che si configura nell’unità operativa integrata. Ha ribadito, inoltre, come gli ospedali di comunità e le cure intermedie siano importanti per evitare ricoveri impropri fornendo l’assistenza più opportuna. Il dottor Paolo Lucarelli, direttore dell’UOC (Unità Operativa Complessa) Medicina Interna e Lungodegenza post acuzie di Pergola, ha posto l’accento sulla gestione clinica dei pazienti che accedono alle cure intermedie secondo il punto di vista dell’internista con particolare attenzione alla riconciliazione terapeutica, mentre il dottor Gino Genga, medico delle cure primarie dell’equipe di cure intermedie dell’ospedale di comunità di Fossombrone, ha portato il punto di vista, sempre sullo stesso tema, del medico di cure primarie. Il dottor Genga ha messo in evidenza come l’ospedale di comunità si pone quale strumento aggiuntivo delle cure primarie per una più efficace e appropriata gestione della cronicità. A chiudere il convegno gli interventi della dottoressa Stefania Rasori, dirigente di professioni sanitarie negli ospedali di comunità e sul territorio e area infermieristica ostetrica, che si è soffermata sull’ambulatorio infermieristico negli ospedali di comunità e sulle sue caratteristiche e il dottor Edoardo Berselli, direttore sanitario Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, che è intervenuto sul tema delle dimissioni protette.
2 commenti
Mi piacerebbe lavorare da voi…in quanto oss
Bello ma vorrei lavorare da voi come oss