Giovedì 23 novembre si è svolto il Consiglio Presbiterale Diocesano presieduto dall’Arcivescovo, mons. Giovanni Tani. Nella riunione si è fatto un passo in avanti importante nella definizione delle tappe che ci porteranno alla celebrazione del Sinodo Diocesano, che avrà come tema – ormai è noto – “La vocazione dei laici nell’ambito delle Unità pastorali”. Afferma, infatti, papa Francesco che «i laici sono semplicemente l’immensa maggioranza del popolo di Dio. Al loro servizio c’è una minoranza: i ministri ordinati. È cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa» (Evangelii Gaudium, 102).
Il modello di Chiesa è la comunità dei primi cristiani, come ci viene presentata negli Atti degli Apostoli: «[I cristiani] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere… Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati» (At 2,42.47). Davvero un obiettivo alto, quello che la nostra Arcidiocesi si sta prefiggendo: una sfida per vivere e testimoniare al meglio la fede “in un mondo che cambia”. Forte e profonda è stata la sottolineatura dei presbiteri presenti a che l’Arcidiocesi cammini con lo stesso passo e che questa unità – o meglio – questa comunione sia chiaramente percepita dalle nostre comunità. Per questo l’Arcivescovo ha proposto una tempistica, approvata dal Consiglio.
Il primo momento concreto sarà nel tempo di avvento la sensibilizzazione dei fedeli ad una “salutare curiosità” sul termine Sinodo; a tal fine è stato pubblicato un opuscolo che vuole essere un primo strumento di lavoro ad uso dei fedeli, ai quali dovrà essere consegnato “con preghiera di diffusione” in questo tempo che ci prepara al Natale. Tutti siamo chiamati a partecipare a questa preparazione: capire che Chiesa siamo, quale bagaglio tradizionale ci portiamo sulle spalle, quale sterzata sarà opportuno attuare per incarnare oggi il Vangelo “in un mondo che cambia”, non è compito precipuo del Vescovo o dei suoi collaboratori; è impegno battesimale di tutta la comunità cristiana. Dai ragazzi, interlocutori privilegiati, agli adulti, dalle famiglie alle comunità religiose monastiche, tutti dovranno poter dire la loro.
Dopo la sua diffusione a tappeto, il fascicolo dovrà essere letto ed assimilato nelle Assemblee Parrocchiali, che dovranno essere convocate a gennaio, portando così le nostre comunità ed i nostri cristiani ad un cambio di mentalità. Nel frattempo si costituirà la commissione preparatoria (composta di presbiteri e laici) che avrà il compito di: studiare e costituire gli ambiti di lavoro del Sinodo; formulare quaestiones analitiche da sottoporre ai Consigli di Unità Pastorale; ricevere le sintesi dai Consigli di Unità Pastorale; a partire dalle risposte dei Consigli dovrà affidare a gruppi di approfondimento i temi emersi. I singoli gruppi di lavoro proporranno relazioni da presentare alle assemblee del Sinodo.
Andreas Fassa