Domenica 15 gennaio si è celebrata la 103^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Quest’anno Papa Francesco ha scelto di dedicare il suo messaggio ai “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. Un tema di stretta attualità che ci consente di fare il punto sulla situazione dell’accoglienza che nella provincia di Pesaro e Urbino.
L’accoglienza dei minori stranieri è a carico del Ministero dell’Interno e i minori vengono gestiti attraverso i centri SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) presenti su tutto il territorio nazionale. La gestione degli SPRAR è a cura di enti pubblici e privati di Terzo settore che erogano servizi nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero. Alcuni SPRAR sono rivolti a “Minori Stranieri Non Accompagnati Richiedenti Asilo Politico” (MSNARA) e dall’estate scorsa l’accoglienza si è estesa anche ai minori stranieri non richiedenti asilo. Nella regione Marche sono attivi 2 SPRAR per minori, uno ad Ancona e uno nella provincia di Pesaro e Urbino, a Lunano, di cui ha la gestione la Cooperativa Sociale Labirinto. La struttura di Lunano denominata SPRAR “Senza Confini” è una comunità educativa per minori che dal 2014 accoglie esclusivamente “Minori Stranieri Non Accompagnati Richiedenti Asilo”. Ha una capienza massima di 10 posti e, dal 2014 a oggi, ha ospitato complessivamente 22 ragazzi. I servizi erogati finora sono nell’ambito dell’accoglienza materiale (vitto, alloggio), dell’accompagnamento legale (richiesta documenti, permesso di soggiorno, accompagnamento alla commissione territoriale che valuta la domanda di asilo) e delle attività d’integrazione sociale e ricreative. La mediazione linguistica è garantita da un mediatore culturale che opera in equipe; l’insegnamento della lingua italiana è a cura di un’insegnante d’italiano e mediatrice; mentre l’istruzione e l’inserimento scolastico sono gestiti da apposite convezioni stipulate con i principali istituti scolastici della zona. Le attività rispettano il diritto di culto degli utenti, rappresentati attualmente da ragazzi musulmani, ma che in passato hanno riguardato anche cristiani.
«Trattandosi di minori – spiega la presidente della Labirinto Simona Giommi – le pratiche burocratiche richiedono talvolta tempi lunghi e questo genera nei ragazzi un senso di incertezza. I minori sono infatti considerati soggetti vulnerabili e godono di diritti più specifici rispetto a quelli di un migrante maggiorenne. Inoltre così come sono diverse le storie e i bisogni di ognuno, è diverso il percorso pensato per ciascun ragazzo. Al compimento della maggiore età, c’è chi ha bisogno di continuare l’accoglienza presso la struttura di Lunano, chi invece può essere trasferito in uno SPRAR adulti, chi è autonomo e non ha bisogno di ulteriori periodi di accoglienza».
Le storie dei minori sono complesse e influenzate sia dalle condizioni geopolitiche del paese di provenienza sia dai fattori ambientali che hanno portato alla scelta del migrante di espatriare. Di certo – confermano dalla Labirinto – gli elementi comuni a tutte le storie raccontate da questi ragazzini sono i pericoli, le insidie e le speranze del viaggio che spesso mette a repentaglio le loro vite. E sulla protesta di alcuni residenti di Ponte Sasso di Marotta che dovrebbe ospitare nell’ex colonia marina 32 migranti minori (vedi nota in pagina) la presidente della Labirinto sottolinea che «al di là delle richieste dei cittadini, nel merito delle quali non ci compete entrare, la Cooperativa Sociale Labirinto è attualmente impegnata per fare in modo che l’accoglienza dei migranti minori, come per i maggiorenni, sia realizzata nella maniera più professionale e adeguata possibile».
Roberto Mazzoli