Venerdì 20 gennaio 2017 le Polizie Locali della provincia di Pesaro e Urbino si sono date appuntamento a San Giorgio di Pesaro, presso la chiesa dello Spirito Santo, per la celebrazione della Santa Messa in onore del loro patrono San Sebastiano. La sacra funzione è stata presieduta dal vescovo Armando. A fare gli onori di casa il parroco don Giacomo Mura, il comandate della polizia locale di Terre Roveresche cap. Milena Orlandi e il commissario prefettizio Marisa Amabile. Erano inoltre presenti gli ex-sindaci dei comuni soppressi ed una rappresentanza di comandanti ed agenti del territorio provinciale. La comunità parrocchiale sangiorgese ha animato la liturgia. Il Vescovo ha salutato tutti gli intervenuti con la sua solita giovialità, ricordando subito che stiamo vivendo un momento difficile nella nostra regione, messa in ginocchio dal terremoto e dalla neve; tuttavia ciò non deve abbatterci e bisogna comunque onorare il proprio patrono, anche con un momento di festa in cui stemperare le difficoltà quotidiane.
Chi è il vigile urbano? Questa è la domanda che il vescovo ha posto all’inizio della celebrazione, ricordando che nei tempi passati il vigile era colui che stava vicino alla popolazione presidiando le strade o le scuole durante i momenti di entrata ed uscita degli alunni. Con una battuta amara, il presule ha detto che oggi per molti il vigile è il fotografo del comune. Ciò evidenzia che si è perso il legame di fiducia tra cittadino e vigile. Il Vescovo Armando ha invitato i vigili a tornare ad essere la figura vicina ai cittadini, l’elemento di raccordo tra l’istituzione Municipale e la popolazione. Il vigile, proprio per le sue competenze, è colui che dovrebbe conosce bene le situazioni della popolazione: povertà e difficoltà delle famiglie oppure pericolosità delle persone e di tutte queste si dovrebbe far carico con grande sensibilità e discrezione.
Ecco allora che la figura di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, viene in aiuto agli agenti come esempio luminoso da seguire. Di lui, sebbene si abbiano poche notizie storiche, nel corso dei secoli grandissimo è il culto all’interno della chiesa cattolica; ricordiamo ad esempio che è il terzo dei sette protettori della città di Roma dopo i Santi Pietro e Paolo. Il Vescovo ha ricordato, con le parole di Sant’Ambrogio, che la testimonianza di Sebastiano si è caratterizzava per la Fede e la Carità che materialmente si sono esplicate attraverso il sostegno fisico e morale ai fratelli cristiani e nel rimanere fedele alla propria verità fino a dare la propria vita.
Il Vescovo ha sottolineato la necessità di andare oltre all’aspetto fisico del santo, raffigurato nella storia dell’arte come un bel ragazzoccio, con una promettente carriera militare, guardando a lui come un esempio luminoso. Sì, Sebastiano è un protettore molto esigente, perché ha sparso il suo sangue per difendere e testimoniare la sua fede, il suo credo. In quanto pretoriano, ha avuto prima il privilegio di poter accedere liberamente alle carceri dove sosteneva i cristiani reclusi, accompagnandoli con la preghiera e offrendo loro una parola di conforto, seguendoli fino al momento estremo del loro supplizio. È stato un grande evangelizzatore, ottenendo la conversione di molti pagani. Quando è stata scoperta la sua fede, non l’ha rinnegata e, con grande forza, ha offerto la sua vita. Così anche noi siamo chiamati se non al martirio, ha affermato il Vescovo, almeno a sopportare la nostra parte di supplizio quotidiano. Sebastiano, con il martirio, ha mostrato la veridicità della sua fede, lasciandoci una testimonianza autentica. Ecco allora l’augurio che il Vescovo ha espresso ai Corpi di Polizia Municipale: essere uomini autentici al servizio della Verità ed essere magnanimi nell’affrontare le situazioni traumatiche che caratterizzano il nostro territorio in questa epoca.
Concludiamo questo articolo, ricordando che era il 3 maggio 1957 quando Papa Pio XII nominava San Sebastiano patrono dei vigili urbani con la Lettera Apostolica “Praeclaros inter Christi”. In essa apprendiamo che: “… ci viene filialmente ma con insistenza richiesto di voler benignamente nominare il lodato San Sebastiano, martire, patrono celeste presso Dio di tutti i vigili Urbani d’Italia”. Sono gli stessi Vigili a nominare il loro patrono. Non bisogna dimenticare che il martire Sebastiano è anche patrono degli arcieri e archibugieri, dei tappezzieri, dei fabbricanti di aghi e di quanti altri abbiano a che fare con oggetti a punta simili alle frecce.
a cura di Lorenzo Fattori