E’ stato di recente portato a termine, per iniziativa della famiglia Di Andrea, il restauro della chiesa della Valle di Ginestreto, che da lungo tempo si trovava in stato di abbandono. Dopo l’acquisizione dell’edificio dalla Diocesi di Pesaro, nel 2015 sono iniziati i lavori di ristrutturazione condotti attenendosi alle disposizioni nazionali e a quelle della Soprintendenza competente: la chiesa infatti è stata dichiarata bene di interesse culturale nel 2010. La chiesa della Valle, detta anche di Sant’Eurosia perché dedicata alla martire boema invocata dai contadini contro i fulmini e la grandine, è stata la prima sede della parrocchia di San Fabiano poi trasferita a Villa Ceccolini.
L’edificio, dalla struttura molto semplice derivata da moduli romanici, risale al XIII secolo e conserva una facciata tardo quattrocentesca. “Oltre alla soddisfazione di aver ridato vita ad un edificio del 1200 – sottolinea il proprietario Mauro Di Andrea, promotore e finanziatore del restauro – si è creato un forte spirito di condivisione a partire da coloro che hanno curato con impegno la ristrutturazione fino alle tante persone, oltre 300, che hanno partecipato all’inaugurazione e alla Santa Messa, celebrata dal parroco di Ginestreto, don Enrico Giorgini”.
L’intento della famiglia Di Andrea, che abita nella casa adiacente alla chiesa, è quello di farla conoscere e di metterla a disposizione per momenti comunitari e di preghiera, nel rispetto della sua destinazione originaria. E’ quanto desiderava da sempre suor Tina Falcioni, ginestretese doc che si è battuta per il recupero del prezioso edificio. “Mio padre – aggiunge Di Andrea – è stato diacono, un uomo di chiesa, innamorato del Signore. Desiderava molto che venisse ridata vita a questa chiesa ed è quello che io e la mia famiglia abbiamo fatto”.
Maria Rita Tonti