URBINO – Mercoledì 18 febbraio, con il rito penitenziale della benedizione ed imposizione delle ceneri, è iniziata la quaresima. In cattedrale ad Urbino l’arcivescovo mons. Giovanni Tani ha presieduto la santa messa delle 18. La quaresima è uno dei cosiddetti “tempi forti” che la Chiesa celebra lungo l’anno liturgico. Precede la celebrazione della Pasqua e dura quarantaquattro giorni (partendo dal mercoledì delle ceneri). Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno (il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo) e altre forme di penitenza (ad esempio l’astinenza dalle carni ogni venerdì), la preghiera più intensa (pensiamo al “pio esercizio” della Via Crucis, nel quale si ripercorre il cammino di Gesù verso il calvario) e la pratica della carità. In molte parrocchie e comunità, anche della nostra Arcidiocesi, in questi quaranta giorni saranno attuate iniziative di carità fattiva, a favore dei poveri (vicini e lontani).
Le letture evangeliche che ascolteremo durante le cinque domeniche di Quaresima si dividono nettamente in due blocchi. La prima e la seconda domenica propongono rispettivamente il brano delle tentazioni e della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, chiaro anticipo della gloria del Cristo Risorto. Le altre tre domeniche seguono filoni tematici diversi a seconda degli anni liturgici A, B o C. L’itinerario quaresimale che la Chiesa ci fa percorrere in questo anno liturgico B attraverso le pagine dell’evangelista Giovanni ha una chiara tensione cristocentrico – pasquale: Gesù è il tempio vivo, distrutto nella passione e riedo focato dal Padre nella risurrezione (III domenica); Gesù, innalzato sul duro legno della croce, è colui che “guarisce” le ferite causate dal serpente, come Mosè aveva anticipato nel deserto (IV domenica); infine, Gesù è il chicco di frumento sepolto nella terra per una sovrabbondante messe di vita eterna (V domenica).
Il numero quaranta ha un forte significato nella simbologia biblica, in quanto dice riferimento al tempo della preparazione e della purificazione. Molti eventi biblici ne fanno esplicito riferimento, tanto nell’Antico, quanto nel Nuovo Testamento. Nell’Antico Testamento: i quaranta giorni del diluvio universale; i quaranta giorni passati da Mosè sul monte Sinai; i quaranta anni trascorsi da Israele nel deserto, prima di giungere alla Terra Promessa; i quaranta giorni che impiegarono gli esploratori ebrei per esplorare la terra in cui sarebbero entrati; i quaranta giorni camminati dal profeta Elia per giungere al monte Oreb; i quaranta giorni di tempo che, nella predicazione di Giona, Dio dà a Ninive prima di distruggerla. Nel Nuovo Testamento, il riferimento principale e senz’altro dato dai quaranta giorni che Gesù, dopo il suo battesimo nel Giordano passò digiunando nel deserto, prima di essere tentato (senza successo) dal diavolo e, così, iniziare il suo ministero pubblico: proprio questo brano evangelico caratterizza la prima domenica di quaresima.
Infine, la quaresima è anche il periodo in cui i catecumeni (cioè gli adulti che si preparano a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana la notte di pasqua) vivono l’ultima preparazione, in vista di ricevere Battesimo, Confermazione e Comunione dal Vescovo la notte di Pasqua.
Don Andreas Fassa