L’ISLAM DELLA PROVINCIA IN PIAZZA A PESARO
Timido segnale di speranza
Pesaro, piazza del Popolo ore 15.30 di sabato 24 gennaio. Va in scena la manifestazione organizzata dall’Alleanza dei Centri culturali islamici della provincia di Pesaro e Urbino. Era stata annunciata e più riprese dal presidente Hicham Rachdi all’indomani dei recenti attentati di Parigi. Arrivano alla spicciolata i fratelli musulmani che in provincia contano quasi 15mila persone. Alla fine saranno solo una cinquantina di manifestanti, oltre ad uno sparuto gruppetto di pesaresi. Non ci sono rappresentanti delle istituzioni, solo qualche esponente sindacalista o dei centri sociali.
Viene allestito un banchetto a ridosso dei portici del palazzo del Comune, all’angolo di via Rossini, proprio sopra a quelle mattonelle realizzate qualche anno fa dal liceo artistico di Pesaro “Mengaroni” e che ricordano lo sterminio del popolo ebraico della Shoah. Ma nessuno pare farci caso, neppure la stampa locale che nei giorni seguenti relaziona un po’ sottotono l’attesa manifestazione.
Tra i musulmani ci sono anche donne e bambini. Ognuno mostra cartelli con scritte contro il terrorismo. “Uccidere in nome di Dio è un’aberrazione”, si legge. Ed ancora: “Non si può provocare, non insultare la fede degli altri, non si può deridere la religione”. Si inizia con l’inno di Mameli, poi la parola passa a turno ai rappresentanti a vario titolo presenti, tra loro anche una donna e l’imam di Fossombrone. Verso le 16.30 sale sul “palco” anche il Presidente della Comunità Islamica delle Marche Dachan Mohamed Nour. Nelle parole di tutti appare netta la condanna al terrorismo e il desiderio di integrazione. La piazza però rimane indifferente e i pochi passanti non sembrano interessati a questo avvenimento che, seppur piccolo, rimane a nostro avviso di portata storica. Per la prima volta infatti la comunità islamica di Pesaro è scesa in piazza per marcare una netta differenza col fondamentalismo. Certo si è trattato di un timido affacciarsi alla piazza, ma pur sempre un passo degno di attenzione e rispetto che lascia sperare in altri passi più decisi per l’avvenire.