URBINO – Sabato scorso 29 novembre dalle Clarisse di Urbino si è svolto l’ormai tradizionale ritiro mensile delle consacrate operanti nelle comunità e nel territorio della nostra Arcidiocesi. A guidarlo, come ogni mese, mons. Tani. Sappiamo quanto il nostro pastore abbia a cuore il servizio e l’opera delle suore e delle persone consacrate; un impegno discreto, ma diuturno, incessante e mariano, che va a – come ben si addice ad ogni madre – al cuore delle situazioni ed agisce a partire dal cuore della Chiesa, cioè dall’interno delle nostre comunità. Lo aveva ricordato anche una settimana fa, durante la solenne eucaristia per l’inizio dell’Anno Pastorale e l’annuncio della Visita Pastorale: «le comunità, in tutte le loro componenti, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, accoliti, lettori e ministri straordinari della eucaristia, catechiste e catechisti, insieme a tutti i laici e con maggiore evidenza le coppie di sposi, possano fare un passo in avanti nella assunzione di responsabilità nell’azione pastorale: che insieme possano pensare e organizzare la vita delle Unità Pastorali e delle parrocchie». Presenza essenziale, quella delle religiose, nella vita delle nostre parrocchie, nel segno di un servizio che diventa dono senza riserve.
Ma questo, ormai abituale, appuntamento ha assunto sabato scorso un valore che supera i confini del territorio diocesano: papa Francesco, infatti, ha “dedicato” questo anno pastorale 2014-2015 ai consacrati ed alle consacrate. Il pontefice nella lettera apostolica di indizione delinea tre punti chiave su cui le famiglie religiose dovranno in questo anno a loro dedicato riflettere, pregare e progettare, prendendo spunto dall’esortazione apostolica Vita Consecrata di Giovanni Paolo II: Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire! Guardate al futuro, nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi (n. 110)».
E di questa “storia” ha parte anche la nostra Chiesa locale, che vede nel suo tessuto vitale non solo le sei comunità di vita contemplativa, ma anche ben sette comunità religiose di vita attiva, che vogliamo qui nominare e presentare al Signore per ringraziarlo della loro preziosa presenza: Maestre Pie dell’Addolorata (Urbania); Maestre Pie Venerini (Urbino); Suore francescane missionarie dei poveri (Urbino); Piccole Ancelle del Sacro Cuore (Pelingo); Piccole Figlie dei Sacri Cuori (Sant’Angelo in Vado); Suore della carità (Urbino); Suore ospedaliere della misericordia (Urbino).
Don Andreas Fassa