Davvero qualcosa non torna nella vicenda della scuola
“Rodari” di Pesaro. Nell’estate del 2012 vengono effettuati
dei lavori di impermeabilizzazione del tetto che
da subito provocano “cattivi odori” nell’aria. Non si tratta
di una puzza generica poichè gli isolanti sintetici utilizzati
(stirene e toulene) sono sostanze tossiche caratterizzate da
quell’aroma dolciastro tipico dei derivati degli idrocarburi.
E’ quella ben nota sensazione chimica estremamente sgradevole
all’olfatto conosciuta da tutti.
Come mai, nonostante le diverse segnalazioni di odore
sgradevole, prima solo orali e poi scritte, della Dirigente
dell’Istituto Comprensivo “Pirandello” agli uffici comunali
avvenute tra novembre 2012 e marzo 2014, il Comune ha
richiesto l’intervento dell’Arpam solo a fine marzo 2014? E
come mai i risultati dei prelievi nella scuola da parte dell’Arpam,
avvenuti durante le scorse festività Pasquali poco
dopo la metà di aprile, con la conseguente disposizione dell’Asur
di interdire l’accesso a quattro aule, sono arrivati soltanto
il 30 maggio?
“Saremo vicini alla gente, ascolteremo i problemi e daremo
voce alle richieste”. Un ritornello che tutti i partiti (o movimenti
civici) , hanno imparato a ripetere per ottenere la fiducia
degli elettori. Al primo ostacolo tuttavia l’aspettativa
dei cittadini viene puntualmente delusa. E lo sanno bene
le oltre 200 famiglie della scuola “Rodari” di Pesaro che rischiano
di vedere declassate le preoccupazioni per la salute
dei loro figli, a causa dei soliti interessi di parte.
Da un lato quelli dell’opposizione comunale che, uscita fortemente
ridimensionata dalle amministrative dello scorso
25 maggio, ha pensato di cavalcare la vicenda della “Rodari”
per un’immediata rivincita. Per settimane hanno minacciato
esposti alla Procura della Repubblica con l’intento
prioritario di decapitare la neo giunta Ricci.
D’altro lato il governo della città che, per altrettante settimane,
si è preoccupato soprattutto di difendere la propria
immagine minimizzando una situazione invece molto grave.
Nel bailamme mediatico di questi giorni sembra un miracolo
che i rappresentanti di classe e di Istituto siano riusciti a
isolare quelle componenti interessate al mero scontro politico.
Solo il buonsenso dei genitori ha tenuto aperto un dialogo
di fiducia con le istituzioni coinvolte nella vicenda. Ora
però è necessario che le famiglie abbiano un unico interlocutore.
Una sola persona che garantisca per tutti. Il solo a cui
compete questo ruolo è il sindaco Ricci. Senza deleghe però
e senza ulteriori perdite di tempo ben sapendo che i genitori
non abbasseranno la guardia.
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