Caro Paolo,
quando un’anima bella come la tua prende il volo, si sente la necessità di collocarla in un sito a lei caro e per noi fratelli il tuo luogo dell’anima potrebbe essere “Ca Galeotto” monte San Pietro in Urbania.
Ora sei lì, all’ombra della grande quercia, a prendere il fresco con la mamma, il tuo babbo, la nonna Domenica, gli zii e tutti i cugini e nipoti. Un altro luogo dove hai trascorso la maggior parte dei pomeriggi estivi con la mamma, è il parco della Rimembranza di Urbino, dove tra le panchine e la chiesetta della Madonnina di Loreto, aspettavi l’uscita dal lavoro del pronto soccorso di tuo fratello Roberto.Ecco perché, parenti e amici, sentiamo il dovere di guardarci dentro: la tua dipartita ci dà l’occasione di riflettere sugli atteggiamenti che assumiamo o che talvolta evitiamo di assumere.
Innumerevoli sono gli aneddoti che rievocano la tua visione gioiosa e positiva nei confronti della vita e la tua spontanea apertura verso le persone che sapevi discernere e catturare con la purezza del tuo cuore.
In Urbino, a casa nostra, da piccolo hai imparato a leggere e a scrivere da autodidatta, classificando e incollando con estrema precisione le figurine dei calciatori della nota serie Panini.
Poi hai sperimentato e praticato con discreto successo innumerevoli sport a te congeniali: il nuoto, l’equitazione, il gioco della dama, il basket. Sei stato tifoso appassionato della Scavolini e delle squadre di calcio, Inter e Milan.
Al centro Educativo di Redipuglia, insieme ai tuoi tantissimi amici, sotto la guida di educatori competenti, hai realizzato con le tue mani laboriose, preziosi cestini di vimini e hai dipinto un mondo fantastico, pieno di colori intensi come un vero pittore. Per non parlare del tuo innato talento per la musica, gli strumenti per te non hanno avuto segreti: flauti, pianole, chitarre, fisarmoniche spesso si sono ”disintegrati”sotto il tuo energico tocco. Questa passione musicale ti ha accompagnato nel corso degli anni e ti sei fatto notare anche come ballerino del sabato sera, al dancing “La mecca” sul viale Trieste.
Per diversi anni hai servito la S.Messa con impegno e dedizione a San Cassiano, la tua amata parrocchia, accolto e compreso dall’amico Don Giorgio Giorgetti. Dopo questa “esplosiva giovinezza”, hai ritrovato diversi amici al centro UMEA “Tomasello” dove sei stato amato e curato da tutto il personale medico e paramedico. Infine, abbiamo frequentato insieme sempre più spesso, le corsie ospedaliere dove hai trovato competenza e amore da parte di tutti nei reparti: Pronto Soccorso, neurologia, pneumologia e Medicina 2 dell’ospedale di Pesaro. A tutte queste persone preziose va il nostro più caldo ringraziamento, compresi i Dottori Stefano Bertellotti e Domenico Fiorucci che ti hanno preso per mano, alleviando le tue sofferenze terrene, ma il nostro grazie più sentito va a chi ha saputo ”traghettare” con grande leggerezza la tua anima bella verso Iddio misericordioso, dove la tua cara mamma Vincenza ti ha preceduto.
Ciao Paolino.
I tuoi fratelli Cristina, Roberto e Wanda