
AFFETTA DA SINDROME DI DOWN E CONSACRATA NELL’ORDO VIRGINUM
FANO – Ha toccato il cuore dei numerosi presenti la testimonianza che Cristina Acquistapace ha tenuto lo scorso 4 aprile presso la parrocchia della Santa Famiglia. Cristina ha 41 anni ed è originaria di Regoledo, in provincia di Sondrio. È affetta da sindrome di Down e nel 2006 è stata consacrata nell’Ordo Virginum dal vescovo di Como Alessandro Maggiolini.
Giovedì 4 aprile. Cristina e sua madre sono attese da Don Vincenzo Solazzi davanti alla porta della chiesa della parrocchia della Santa Famiglia. La sensazione è che attendesse qualcuno d’importante. L’incontro inizia con un “semplice” Padre Nostro. Poi la parola passa a Cristina che inizia a raccontare la sua vocazione dal giorno della sua nascita. «Quando nacqui i miei genitori rimasero male ma è naturale perché tutti desiderano avere figli sani. Subito però mi accettarono pensando a me e ai miei bisogni». Grazie anche all’aiuto di sua zia suora, Cristina fu la prima bambina del suo territorio a frequentare, fra normodotati, una scuola materna gestita da religiose. La madre Marilena stimolò molto la sua primogenita nelle interazioni personali, tanto che Cristina cominciò a parlare molto presto rispetto anche a bambini normodotati.
Dopo aver accennato all’esperienza scolastica successiva e alle Medie, Cristina si rivolge in particolare ai giovani che «spesso – dice – sono interessati ad apparire, a mostrare agli altri gli aspetti esteriori mentre ciò che dovrebbero fare é concentrarsi sull’essere». Spesso i giovani non si piacciono ma – prosegue con tono affettuoso – devono imparare ad amare se stessi prima degli altri. «Anche io ho faticato ad amarmi perché i miei limiti ostacolavano la mia accettazione». Pian piano Cristina cresce e si innamora di un ragazzo «maturando – come dice lei stessa – anche attraverso il dolore dell’amore».
LA CONSACRAZIONE – Poi il viaggio in Kenia con la zia suora. «Qui – racconta – ho trovato il vero senso della povertà non solo economica, e ho scoperto che potevo amare me stessa aiutando gli altri. Attraverso l’altro ho capito che si realizzava il progetto che Dio aveva per me». Cristina torna in Italia e in Assisi avviene la chiamata. Comunica alla sua famiglia il desiderio della consacrazione ma fatica a far capire ai suoi genitori che «a quella chiamata dovevo rispondere con determinazione». Quando i genitori capiscono è il momento della discriminazione di altre persone. Stavolta a dire di no sono alcuni sacerdoti che finiscono anche per ostacolarla perché Down. «Al massimo qualcuno voleva accontentarmi con un specie di consacrazione, ma non vera». Cristina però non ci sta. Il lieto fine arriva nel 2006 «con il mio sí alla chiamata di Cristo».
Cristina chiude l’incontro con la promessa di rimanere in contatto con Fano e con una preghiera personale che é un vero e proprio inno di ringraziamento alla vita e ai doni di Dio. Per me la sensazione é di aver sfiorato una presenza di Santità nella persona di Cristina Acquistapace, mia coetanea con un cromosoma in più ……come mio figlio!
Romina Alesiani