Mercoledì 27 marzo alle ore 21 presso il Teatro Sperimentale di Pesaro (Via Rossini) la Compagnia “Lo Spacco” presenta “Un clown alla corte dello Zar”, spettacolo liberamente ispirato alla vita di Giacomo Cireni, in arte Giacomino (1884-1956). Il lavoro è allestito nell’ambito del laboratorio”La Comunicazione teatrale” a cura del Teatro Aenigma nella Casa Circondariale di Pesaro. INGRESSO LIBERO
con
Daioni Alexandra Galarza Santos
Elisa Hadi Ayed
Atanas Nedev Kashmerov
Romina Mascioli
Ardian Muca
Fatbarth Dervishi
Hernandes Paredes
Beatrice Rivelli
laboratorio teatrale a cura di
Romina Mascioli, Vito Minoia, Ginevra Sanguigno
regia di Vito Minoia e Romina Mascioli
scene e costumi Teatro Aenigma
ricerche sonore a cura degli allievi della III B Scuola Galilei (a.s. 2011/2012)
collaborazioni di Michele Cireni e Umberto Dolcini
Franco Bernini, un giornalista che conosce i misteri del circo, pubblica nel 1929 per le edizioni Boairdo di Milano il volume “Un clown alla corte dello Zar”, raccogliendo i particolari della vita pittoresca ed avventurosa di Giacomo Cireni, in arte Giacomino. In povertà, all’età di otto anni, fu affidato dai suoi familiari ai Pulaiot che gestivano a Torino un circo di provincia. Fu lì che iniziò con il fare l’acrobata, fino a diventare un’artista completo. In Italia, poi a Parigi, in Germania e in Russia, dove all’apice del successo, superò per notorietà Anatoli Durov, il clown più amato a San Pietroburgo. Questo gli valse l’invito della famiglia reale ad esibirsi più volte a corte per rallegrare il piccolo zarevic Aleksej, malato di emofilia, futuro erede al trono di Nicola II . La Rivoluzione bolscevica lo portò ad allontanarsi, attraverso la Siberia, in Giappone e poi a Hollywood, dove collaborò con Chaplin, prima di riuscire a tornare in Italia, preferendo il circo al cinematografo. Negli ultimi anni di vita fu maggiordomo al Circolo della Stampa a Milano, dove ancora vive il suo unico figlio Michele, che ci ha aiutato nelle ricerche documentali ed iconografiche. Una parabola, la storia di Giacomino, capace di far riflettere sulle difficoltà e le gioie della vita, ma anche su “nomadismi culturali”, vagabondando nel passato e nel futuro di ognuno, oltrepassando il senso comune e la percezione spazio-temporale, dalla vita alla scena…e di nuovo alla vita (nota di regia)
LA COMUNICAZIONE TEATRALE è il titolo del laboratorio attivato da più di 10 anni all’interno della casa circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro a cura dell’associazione culturale Teatro Aenigma. Da ottobre 2002 ad oggi circa trecento persone recluse hanno partecipato alle diverse attività promosse. L’obiettivo principale è quello di stimolare la creatività, permettendo ai singoli partecipanti di rappresentarsi e prendere coscienza dei propri mezzi espressivi e comunicativi. Non secondariamente, a livello più specificatamente teatrale, sono stati prodotti i seguenti allestimenti/eventi: Antigone da Sofocle- Brecht (Maggio 2003); Teatro-Forum (ottobre 2003 con replica al teatro Sperimentale di Pesaro nel novembre 2003); Le Serve di Jean Genet (Teatro Raffaello Sanzio di Urbino – Giugno 2004); Il Teatro di Jean Genet – “Le Serve” e “I Negri” (dicembre 2004); UBU Roi di Alfred Jarry (dicembre 2005, in collaborazione con la III B- Scuola Media “Galilei” di Pesaro), Commedia in Commedia (novembre 2006, replicato a maggio 2007 nella nuova sede del Palazzo di Giustizia di Pesaro su invito dell’Associazione Nazionale Magistrati), Teatro Forum (febbraio 2007), Dialogo semiserio con la Morte (ottobre 2007), Vita nuova (aprile 2008), Napoli Milionaria (aprile 2009), Lettere dal carcere (maggio 2010), Drammi onirici (dicembre 2011), Performance poetica (giugno 2012, in collaborazione con il Quartetto italiano di flauti Les Flutes Joyeuses, il laboratorio di scrittura creativa al femminile a cura della Cooperativa L’officina, il fotografo Umberto Dolcini). Sul progetto sono stati prodotti i documentari di Maria Celeste Taliani Dentro e oltre: vite parallele (2004), UBU al fresco (2006), il riscatto di Pulcinella (2007), Natività (2008, regia di Vito Minoia), Oh, bellissimo sole (2011), Sogni che varcano i muri (2012) e il volume Per uscire dall’invisibile (2004) a cura di David Aguzzi, Vito Minoia. Una documentazione articolata del lavoro degli anni 2004-2009 è presente anche nel volume Recito, dunque so(g)no (2009) a cura di Emilio Pozzi e Vito Minoia. Il 30 Agosto 2006 all’esperienza è stato assegnato il Premio Nazionale Franco Enriquez per l’impegno sociale e artistico, il 22 gennaio 2011 il testo dello spettacolo Lettere dal carcere ha vinto il Premio Letterario Nazionale Gramsci. Dal 2003, il progetto ha coinvolto ogni anno una classe della scuola secondaria inferiore di Villa Fastiggi (ICS “Galilei”) con felici elaborazioni creative intrecciatesi con quelle attuate in carcere. L’attuale III B dell’istituto Galilei è impegnata in un allestimento ispirato al testo Re Matteuccio I del pedagogista polacco Janusz Korczak, che entrerà in stretta relazione con il nuovo laboratorio teatrale in carcere nel 2013. Dal 2006 la Compagnia Lo Spacco, con autorizzazione del Ministero di Giustizia, è costituita da un gruppo misto di detenuti e detenute.