
Sveva della Trinità è il nuovo nome della giovane Giuseppina Santucci, nata a Novafeltria di Pesaro (ora di Rimini), consacratasi monaca eremita durante la gioiosa celebrazione eucaristica di sabato 30 giugno 2012 nel bel santuario “Madonna delle Grazie” in Pennabilli, in cui ella ha proceduto alla vestizione e alla professione temporanea dei consigli evangelici, davanti al vescovo di S. Marino-Montefeltro, S. E. Mons. Luigi Negri.
Ella ha chiesto al Vescovo “la misericordia del Signore e la grazia di servirlo come Monaca Eremita Diocesana, volendo vivere in castità per il regno dei cieli, abbracciare la povertà volontaria, offrire a Dio il dono dell’obbedienza, per seguire Cristo nella via della perfezione evangelica”.
Il Presule, dopo aver chiesto al Signore per lei la grazia di seguire con rettitudine i consigli evangelici, di glorificare il Suo nome e giovare alla salvezza del mondo, accetta la sua professione, la riconosce creatura nuova e la chiama Sveva della Trinità; quindi le consegna il sacro velo con cui ella venga riconosciuta dallo Sposo e ammessa alle nozze eterne del cielo, il Vangelo perché custodisca nel cuore la Parola e viva conforme ad essa, la Liturgia delle Ore perché si unisca all’ufficio sacerdotale di Cristo e la Forma di vita della Monaca Eremita Diocesana perché sia fedele agli orientamenti in essa delineati.
Ha rinunciato a tutti i beni terreni
Con questa celebrazione Giuseppina, seguendo la spiritualità francescana, ha rinunciato a tutti i beni terreni. Lo ha dimostrato riconoscendo il Signore Iddio come primo Padre e prima Madre senza ovviamente misconoscere i familiari, anzi stringendosi ancor più alla mamma vedova, catechista nella parrocchia del Centro storico di Pesaro. Ha rinunciato ai beni economici che le spettavano per eredità, a quelli provenienti dalla carriera di arpista che avrebbe potuto esercitare dopo essersi diplomata brillantemente presso il Conservatorio “G. Rossini” prima di iniziare gli studi accademici; nonché ai beni che le sarebbero derivati dalla laurea ottenuta presso l’Università di Urbino in “Scienze dell’Educazione” e dal diploma in “Scienze Religiose”. Contemporaneamente al diploma ha conseguito il perfezionamento in “Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni”. Nell’anno accademico 2004-2005 ha conseguito il titolo di “Dottore di ricerca in filosofia”.
Insegna dottrina sociale della Chiesa
Nell’obbedienza ai superiori la nostra Sveva ha voluto mantenere il servizio alla Chiesa pesarese di docente di Dottrina Sociale della Chiesa presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II”. Il Vescovo di Pennabilli-Montefeltro ha assegnato a Sveva la sede presso Castello di Bascio e, nella omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica, ha dichiarato di accogliere con fiducia il suo programma spirituale, esaltandone i tre cardini fondamentali già consolidati nella Chiesa cattolica: povertà, castità, obbedienza. Ha spiegato che ella è già in cammino verso la perfezione cristiana, disponendosi a servire la Chiesa feretrana e universale con la preghiera assidua e l’accoglienza dei fratelli, confidando nell’aiuto del Signore e della Mamma Celeste.
2 commenti
SUOR SVEVA PERSONA MERAVIGLIOSA…SPECIALE.
Una donna determinata e dalla fervida volontà, sicuramente supportata da invisibili guide a lei profondamente legate per servire i disegni di Dio. Una bellissima espressione di connubio tra scienza e fede..