Urbino – L’aimc (associazione italiana maestri cattolici) e l’age (associazione genitori) di Urbino hanno voluto offrire un loro particolare contributo alle celebrazioni del primo centenario della morte di giovanni Pascoli (1855-1912), recandosi in visita nei luoghi della garfagnana, a cominciare da Castelvecchio, frazione del Comune di Barga, dove il grande poeta, tra i maggiori del ‘900 italiano, che aveva acquistato la casa Cardosi-Carrara (foto), soggiornò a lungo dedicandosi alla poesia e agli studi di letteratura classica.
Urbino è sempre rimasta nel suo cuore per avervi trascorso ben nove anni, dal 1862 al 1871, allievo nel famoso Collegio degli Scolopi, di cui era docente e rettore il celebre fisico e scienziato Padre alessandro Serpieri; qui il piccolo Giovanni era giunto a soli 7 anni, e la sua vita e la sua formazione sono stati segnati profondamente dai professori urbinati.
Pascoli non dimenticò mai la città e il collegio che lo accolsero bambino e i ricordi di quel tempo, di quei luoghi e di quei compagni rieccheggiano nella sue poesie, prima fra tutte “L’aquilone” la cui lettura ancora oggi suscita intense emozioni.
La casa di Castelvecchio – Pascoli, la cucina, lo studio con tre scrivanie per lavorare contemporaneamente nelle tre lingue (italiano, latino e greco) di cui era profondo conoscitore, la biblioteca, la sua camera da letto e quella della sorella maria, la sua mariù – che lo ha seguito a Castelvecchio per ricostuire il “nido” di San mauro distrutto a seguito della tragica morte del babbo, ucciso da un colpo di fucile, oltre che della mamma e di vari fratelli e sorelle -, tutto è rimasto tale e quale e sembra quasi di vedere il poeta chino sui libri o aggirarsi nel giardino o per il borgo, intrattenendosi volentieri con la gente.
A conservare il tutto così com’era ci ha pensato la sorella maria che è sopravvissuta per oltre 40 anni al fratello, continuando a vivere come se il tempo si fosse fermato, senz’acqua in casa e senza cor- rente elettrica, anche se nei pressi ha voluto erigere, adempiendo al desiderio di giovanni, un edificio per creare una scuola per bambini. Toccante la visita alla tomba del poeta e di maria, nella cappella della casa dove, non senza sorpresa degli urbinati, era esposto anche un aquilone.
Non è finita qui, gli urbinati hanno visitato oltre a Barga, Castiglione di Garfagnana ed altri luoghi pascoliani, Lucca, importante città d’arte con le sue chiese, i suoi vicoli medievali, le sue torri, tra cui la Torre guinigi (alberata), e la Torre delle ore, nonché Villa grabau, dimora storica del rinascimento e Villa Camigliano Torrigiani, il miglior esempio di architettura barocca in Toscana.
Giancarlo di Ludovico