Vita pastorale, sinodo e giubileo sono stati i cardini attorno ai quali si è snodato l’importante appuntamento diocesano che ha visto la chiesa di San Francesco gremita di fedeli provenienti da tutta l’Arcidiocesi accompagnati dai loro sacerdoti.
La monumentale chiesa di San Francesco a sant’Angelo in Vado è stata la preziosa cornice che domenica scorsa 15 settembre ha ospitato l’Assemblea Diocesana, con la quale l’Arcivescovo mons. Sandro Salvucci ha dato solenne inizio al nuovo Anno Pastorale 2024-205, dove sono convenuti catechisti e collaboratori pastorali che durante la celebrazione conclusiva hanno ricevuto il mandato ecclesiale. Il ricco e articolato pomeriggio è stato scandito in alcuni momenti, nei quali in controluce si stagliava nitida e rassicurante l’austera e fraterna figura di santa Margherita della Metola. Da domenica scorsa fino a dicembre, infatti, l’Unità Pastorale della Massa Trabaria custodirà la reliquia del cuore di Santa Margherita di cui don Fabio Bricca, parroco di Mercatello, ha tracciato un erudito ed esaustivo profilo storico biografico.
Preghiera e meditazione. Il primo momento si è svolto all’interno della preghiera del vespro, avendo sullo sfondo l’icona biblica dei primi due capitoli degli Atti degli Apostoli, dove da un lato l’evangelista Luca presenta la prima Chiesa di Gerusalemme ridotta ad un “piccolo resto”, con apostoli e discepoli, radunati sì in preghiera nel cenacolo con Maria, ma impauriti, bloccati ed incapaci di essere “Chiesa in uscita”. Dall’altro (nel capitolo 2), però, si vede come l’esperienza della Pentecoste trasforma il gruppo dei discepoli dal di dentro, dando loro la franchezza (parresia) di testimoniare il Cristo, fino permettere traguardi impensati, come si affermerà in At 11,1: “Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani”. E tutto questo, grazie ad uno stile che potremmo chiamare sinodale: si radunano nel cenacolo, si ascoltano reciprocamente, fanno memoria del Signore risorto alla luce delle Scritture e dei Profeti, invocano lo Spirito Santo ed alla fine prendono una decisione. Il che è quanto è avvenuto domenica e quanto dovrebbe avvenire nella vita ordinaria delle nostre comunità.
Indicazioni pastorali. Quindi l’Arcivescovo ha indicato ai presenti (laici e sacerdoti) alcuni importanti appuntamenti per i mesi che ci stanno davanti. Innanzitutto lo stile sinodale, quale cammino che Cristo chiede alla Chiesa del terzo millennio: valorizzazione di tutti i carismi nelle nostre comunità, affinché non si chiudano dentro i propri angusti confini, ma riescano a guardare oltre. Nello specifico sono stati individuati tre obiettivi a breve termine: la composizione di un nuovo Consiglio Pastorale Diocesano, il gruppo di coordinamento dei responsabili degli Uffici Pastorali e la necessità di una seria riflessione nelle Unità pastorali per giungere alla formazione del Consiglio Pastorale di Unità. Il secondo grande tema è stato quello relativo al Giubileo Ordinario del 2025. Papa Francesco aprirà la Porta Santa in san Pietro il 24 dicembre. Nelle singole Diocesi non ci sarà l’apertura di alcuna Porta santa, ma solo l’inaugurazione di questo anno di grazia nella Cattedrale, il 29 dicembre, festa della Santa Famiglia. Unitamente vengono designate le chiese giubilari nelle quali sarà possibile vivere con particolare intensità il sacramento della riconciliazione e gustare il dono dell’indulgenza. Per la nostra Arcidiocesi sono state identificate le seguenti chiese giubilari: la cattedrale di Urbino, le concattedrali di Urbania e Sant’Angelo, nonché i due santuari principali, del Pelingo e di Ca’ Staccolo.