Ultimo incontro alcuni giorni fa con la professoressa Elena Piatti, già ordinario di biochimica degli alimenti e della nutrizione presso la facoltà di Farmacia di Urbino, promosso da Caterina Picicci per i gruppi AIMC e AGE tenutosi presso la sala convegni al quartiere della Piantata. Tema della relazione la sana alimentazione, in special modo l’utilizzo di micro e macroelementi presenti nella dieta quotidiana: calcio, potassio, ferro, sodio, vitamine D e del complesso B, sono soltanto alcuni sali minerali che, pur presenti in minime quantità dell’ordine dei milligrammi, sono indispensabili per il corretto funzionamento delle cellule di tutto il nostro organismo. Tali elementi regolano la contrattilità muscolare, il metabolismo osseo, il funzionamento della tiroide, la pressione arteriosa, la produzione delle cellule del sangue, l’attività dei reni, lo scambio dell’ossigeno, la glicemia, i grassi, e tanti altri meccanismi indispensabili per la vita quotidiana. Poiché tali sostanze vengono in gran parte introdotte con i cibi ne consegue che occorre attenzione nell’alimentazione, l’acquisto di cibi sani, la opportuna preparazione e cottura, la giusta quantità, per evitare danni al nostro organismo e patologie oggi dette “del benessere” per l’eccessiva e sregolata dieta (diabete, arteriosclerosi, ipertensione, osteoporosi). Se in caso di carenza, rara nel mondo occidentale, si può ricorrere ad un supplemento farmacologico, non si deve minimizzare che un apporto eccessivo e inutile (specie sulla spinta pubblicitaria dei mass media) può arrecare danni anche seri al nostro organismo, specie a livello dell’apparato cardiocircolatorio e digerente.
Opportuno quindi non fare da sé ma rivolgersi al medico in caso di anomalie di laboratorio o di disturbi psicofisici, ad evitare di procurare conseguenze magari in buona fede, poiché si tratta comunque di farmaci, non innocui. La partecipazione a questa serie di incontri significa che le persone desiderano conoscere meglio non solo la alimentazione in quanto tale ma il suo valore in termini di beneficio psicofisico, di prevenzione oltre che di cura, di ricerca di sane alternative biologiche, a km zero, prive per quanto possibile di inquinanti e tossicità, perché non basta vivere più a lungo ma serve vivere meglio. Fortunatamente è possibile: il nostro Paese offre cibi di elevata qualità, di differenziazione unica, di alto valore nutritivo, animale, vegetale, ittico, enogastronomico.