Nel presbiterio del Duomo di Pesaro si conserva una pittura, restaurata nel 1999 e presentata solennemente alla città. È un affresco staccato, unico superstite della distrutta cappella dedicata a S. Pietro, fatta costruire verso il 1477 dalla confraternita degli Schiavoni. Raffigura la Madonna col Bambino fra i santi Pietro e Girolamo, in alto Cristo deposto fra angeli. Esisteva presso l‘episcopio la sede di una comunità dalmata, molto devota ai due santi raffigurati e titolare della Cappella di san Pietro e dell’oratorio di S. Girolamo, forse attigui e corrispondenti all’attuale cappella delle Beate. Sottoposto nei secoli a pesanti ridipinture e attribuzioni inverosimili, l’affresco, databile al 1512-13, suggerisce nei visi della Madonna e del Bambino, nel viso e nel corpo di Cristo, una cultura legata alla bottega di Giovanni Santi, morto nel 1494. Suo figlio Raffaello potrebbe essere intervenuto nel 1498-99 in alcuni punti di qualità più alta rispetto agli alunni del Santi.
GRAZIA CALEGARI (Storica dell’arte pesarese)